L'importanza del confort nei dispositivi di protezione delle vie respiratorie
Studio condotto in collaborazione con Terapie integrate in otorinolaringoiatria, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
Le maschere facciali filtranti per particelle (FFP) sono il dispositivo di protezione individuale (DPI) più comunemente utilizzato, in particolare dagli operatori sanitari. Lo scopo di una maschera facciale non è solo quello di proteggere chi la indossa da particelle, goccioline e aerosol, ma anche di prevenire la diffusione di virus trasmessi tramite aerosol. Esistono 3 tipi di mascherine, in base alle loro prestazioni nel filtrare particelle: FFP1 (> 80%), FFP2 (> 94%) e FFP3 (> 99%).
È risaputo che gli operatori sanitari devono indossare questi dispositivi per molte ore durante le loro attività lavorative quotidiane e che di solito indossano maschere facciali FFP2 per la loro elevata protezione sia per l'utente che per gli altri nelle vicinanze dell'utente. Tuttavia, molto spesso le maschere facciali sono percepite come scomode e possono causare difficoltà nella respirazione nasale.
È stato osservato che le persone che utilizzano regolarmente le mascherine FFP2 o FFP3 possono sviluppare una nuova forma di "rinite irritante". Questa è caratterizzata da una forte risposta infiammatoria nella mucosa nasale, con aumento dell'attivazione dei mastociti e della produzione di IgE, e da un significativo accumulo di fibre di polipropilene (il principale materiale che compone le mascherine), con conseguente peggioramento della respirazione nasale e dei reperti endoscopici rinosinusali.
L'ostruzione nasale può spesso causare difficoltà a mantenere la concentrazione e portare a un calo delle prestazioni lavorative. Di solito, questi sintomi tendono a scomparire dopo tre giorni senza indossare la mascherina. Tuttavia, indossare le maschere facciali FFP può essere essenziale per proteggere noi stessi e gli altri.
BLS e l'importante collaborazione con le Università
Da sempre BLS collabora con alcune Università italiane per lo sviluppo di progetti nuovi e innovativi, consapevole dell'importanza della collaborazione tra mondo accademico e professionale. Negli ultimi anni, infatti, BLS ha effettuato uno studio, grazie alla collaborazione con il Campus Biomedico di Roma, riguardante il disagio causato dall'uso prolungato delle mascherine.
Durante un arco temporale di quattro mesi, è stato richiesto agli operatori sanitari del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, tra cui medici e infermieri, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, impiegati in sala operatoria e in attività ambulatoriali, di indossare, durante le loro attività lavorative quotidiane, delle mascherine FFP2/N95 per i primi sette giorni e le mascherine "ad alta traspirabilità" FFP2/BLS 502 per i successivi sette giorni. Lo studio ha ottenuto l'approvazione del Comitato Etico della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, come da protocollo OS-FFP.
Al termine dei sette giorni di utilizzo di entrambe le maschere, i partecipanti sono stati valutati in termini di sintomi delle cavità nasali (edema, irritazione, secrezione e crosticine della mucosa nasale), utilizzando una scala a 3 punti (0=nessuno, 1=lieve, 2=moderato, 3=grave). Ogni partecipante ha inoltre compilato un questionario relativo a qualsiasi disagio provato dall'uso prolungato di ciascuna mascherina (umidità, calore, resistenza respiratoria, prurito, senso di costrizione, salinità, sensazione di inadeguatezza, odore, affaticamento) e un questionario sui sintomi respiratori nasali (prurito nasale, ostruzione nasale, rinorrea, starnuti), utilizzando una scala analogica visiva (da 1=nessuno a 10=molto), riportando i dati in un diario giornaliero per l'intera durata di ogni prova.
Risultati
Nel confronto dei dati dei due periodi, sono stati osservati dati migliori dopo i sette giorni con la maschera FFP2/BLS 502 rispetto ai sette giorni con la maschera FFP2/N95, trovando differenze statisticamente significative per le seguenti variabili:
Risultati della valutazione delle cavità nasali in relazione all'uso di una maschera FFP2/N95 (FFP2) rispetto all'uso di una maschera FFP2/BLS 502 (BLS 502) su una scala a 3 punti (0=nessuno, 1=lieve, 2=moderato e 3=grave).
Risultati del questionario sul disagio in relazione all'uso di una maschera FFP2/N95 (FFP2) rispetto a una maschera FFP2/BLS 502 (BLS 502) su una scala da 0 (nessun disagio) a 10 (massimo disagio), rappresentata come media.
Risultati del questionario sui sintomi respiratori nasali in relazione all'uso di una maschera FFP2/N95 (FFP2) rispetto all'uso di una maschera FFP2/BLS 502 (BLS 502) su una scala da 0 a 10, rappresentata come media.
Inoltre, sono stati ottenuti risultati migliori, anche se non statisticamente significativi, per la maschera BLS 502 in termini di starnuti e prurito nasale.
Gli operatori sanitari inclusi nello studio hanno apprezzato, in particolare, la differenza tra le comuni mascherine FFP2 e le mascherine FFP2/BLS 502 in termini di traspirabilità e riduzione del disagio durante i turni di lavoro.
Conclusioni
Grazie al suo design, che si adatta a diverse forme e dimensioni del viso, e alla bassa resistenza respiratoria, la maschera FFP2/BLS 502 sembra essere più comoda da indossare rispetto a un comune tipo di maschera FFP2/N95. Ciò è confermato dai migliori risultati ottenuti nella valutazione delle cavità nasali, nel questionario sul disagio e nel questionario sui sintomi respiratori nasali.
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