Morti sul lavoro e modalità di prevenzione
Troppe persone ogni anno vengono letteralmente uccise dal loro lavoro.
La preoccupante realtà legata alle malattie e agli infortuni professionali rappresenta un'urgenza sul piano politico, sanitario e aziendale, da gestire insieme a datori di lavoro e lavoratori per aiutare a ridurre la pressione sui sistemi sanitari, a riequilibrare il livello di produttività e a tutelare i redditi delle famiglie.
Che impatto hanno le morti sul lavoro?
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) insieme all'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) riporta che quasi 2 milioni di persone muoiono ogni anno per cause legate al lavoro che, secondo le stime OMS/OIL del Global Monitoring Report 2000-2016, sono dovute in maggior parte a malattie respiratorie e cardiovascolari.
L'esposizione a lunghe ore di lavoro rappresenta il rischio chiave, perché responsabile di circa 750.000 morti.
L'esposizione all'inquinamento atmosferico sul posto di lavoro (particolati, fumi e gas) è responsabile di 450.000 morti, il secondo maggiore rischio professionale individuato.

Il carico di malattie professionali attribuibili all'inalazione di particelle, gas e fumi è di 450.381 morti e 10.86 milioni di DALYs (Disability-adjusted life year, ovvero la misura della gravità complessiva di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della stessa, per disabilità o per morte prematura).
Questi decessi e DALYs si verificano come risultato della malattia polmonare ostruttiva cronica, e sono diminuiti del 4,9% (da 473 725) e 1,8% (da 11,05 milioni), rispettivamente, dal 2000.
La proporzione di decessi professionali attribuibile all'inalazione di particelle, gas e fumi in 183 paesi per l'anno 2016 è del 23,9% dei decessi e del 12,1% dei DALYs totali.
In che modo possiamo fare prevenzione?
Per aiutare a ridurre significativamente questi decessi è necessario implementare i sistemi di sicurezza e salute sul lavoro per renderli forti, efficaci e sostenibili facendo riferimento alle norme internazionali sul lavoro e agli strumenti e alle linee guida dell’OMS/ILO.
Il Global Monitoring Report 2000-2016 stila per ogni fattore di rischio una serie unica di azioni preventive da praticare:
- per la prevenzione dell’esposizione a orari di lavoro prolungati si richiede un accordo su sani limiti massimi dell’orario di lavoro;
- per la riduzione dell’esposizione sul posto di lavoro all’inquinamento atmosferico si raccomanda il controllo della polvere, la ventilazione e i dispositivi di protezione individuale (DPI).
In particolare, la prevenzione del danno da esposizione professionale a particolati, gas e fumi potrebbe essere raggiunta attraverso interventi che introducono controlli ingegneristici, come il filtraggio fisico o la segregazione della fonte di emissione, o l'applicazione di tecniche di ventilazione generale, locale e specializzata e di soppressione delle polveri.
Secondo il Global Monitoring Report i lavoratori di ogni settore sono esposti a rischio per inalazione di particolati, gas e fumi.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva si verifica con una risposta infiammatoria anormale dei polmoni alle particelle nocive o ai gas.
Ognuno di noi ha la responsabilità di fermare le morti e gli infortuni sul lavoro.
Aiutaci a farlo.
