Cosa sono i carboni attivi?
A cosa servono?
I carboni attivi possono presentarsi in forma granulare (Granular activated carbon, GAC) oppure polverosa (Powdered activated carbon, PAC) e sono caratterizzati da un alto potere di assorbimento: la presenza dei carboni attivi nei dispositivi di protezione respiratoria è infatti essenziale allo scopo di trattenere gas o vapori tossici e odori sgradevoli, perché permette all’utilizzatore di operare evitandone l’esalazione.
Oltre ai filtri delle maschere riutilizzabili, anche alcuni modelli di maschere usa e getta BLS prevedono l’inserimento di uno strato impregnato di carboni attivi, previsto in aggiunta al materiale filtrante: i prodotti così trattati risultano capaci di assorbire gli odori fastidiosi, aumentando la protezione e il comfort durante l’utilizzo. È questo il caso, per esempio, del facciale filtrante BLS Zer0 30 C.
Ma come avviene l’assorbimento delle sostanze indesiderate?
Ma come avviene l’assorbimento delle sostanze indesiderate?
Ma come avviene l’assorbimento delle sostanze indesiderate?
Il meccanismo preso in esame, definito nello specifico come adsorbimento (processo per il quale il soluto aderisce a una superficie solida), può essere applicato nel campo della purificazione dei liquidi oppure dell’aria.

Questa funzione è possibile grazie all’altissima porosità del carbone (più di 1000mq/g) e grazie alla sua vasta superficie di adsorbimento (area superficiale per unità di volume): queste caratteristiche rendono il carbone una sostanza dalle elevate capacità di trattenimento.
Il carbone attivo può essere prodotto da varie sostanze organiche che presentano un elevato contenuto di carbonio, come il legno, il carbone, la torba, la noce di cocco, ecc.
Viene detto “carbone attivato” se le sue proprietà adsorbenti sono state esaltate con opportuni trattamenti.
In particolare, esistono due tipologie di carboni attivati: i carboni attivi non trattati, che vengono utilizzati per le sostanze facilmente assorbibili, e i carboni impregnati, ovvero risultanti da un processo che modifica la sostanza stessa permettendone l’assorbimento.
Le proprietà depuranti del carbone sono conosciute fin dall’antichità, ma solo in tempi recenti ha iniziato ad essere utilizzato in campo industriale.
Le prime applicazioni in campo potabile risalgono al 1800 in Inghilterra, dove veniva utilizzato per rimuovere gli odori dall’acqua trattata.
Oggi, questa sostanza viene utilizzata nell’ambito della filtrazione, purificazione, deodorizzazione e decolorazione di fluidi.