BLS Safety Guide: industria chimica-farmaceutica
Guida realizzata dalla monografia redatta dal Dott. Antonio Moffa, dalla Dott.ssa Claudia Beccaria e dall’Ing. Lucrezia Giorgi dell’Unità di Terapie Integrate in Otorinolaringoiatria della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
La fabbricazione di prodotti farmaceutici prevede l’utilizzo di numerose sostanze chimiche, ottenute per fermentazione, sintesi organica o biologica, che talvolta possono essere utilizzate in concentrazioni molto elevate e che rischiano di mettere in pericolo la salute o la sicurezza degli operatori.
La manipolazione di sostanze chimiche o biologiche impiegate in farmaci e reagenti comporta rischi acuti e cronici. Gli effetti tossici, come mutagenesi e neurotossicità, sono spesso irreversibili e possono persistere nel tempo. I prodotti più utilizzati includono solventi, acidi corrosivi e basi caustiche. È essenziale gestire questi rischi per garantire la sicurezza degli operatori e del pubblico.
Le operazioni di granulazione, miscelazione e rivestimento a umido possono esporre gli operatori a elevati vapori di solventi. Durante altre fasi come distribuzione, essiccazione e miscelazione, le particelle sospese nell'aria possono aumentare l'esposizione. La manipolazione e lo stoccaggio di tali prodotti comportano rischi di esposizione per inalazione, ingestione o contatto diretto durante guasti dell'impianto. Questi rischi devono essere gestiti attentamente per prevenire esposizioni nocive e malattie correlate. Di seguito i rischi correlati alle varie fasi di lavoro dei prodotti tossici e le malattie associate. (vedi tabella)
I rischi di tossicità dipendono dalle proprietà fisico-chimiche dei prodotti e dalle vie di ingresso nell’organismo. Gli operatori delle industrie farmaceutiche possono essere esposti a sostanze chimiche tramite inalazione, contatto cutaneo, ingestione e proiezione oculare. Le malattie professionali più comuni nel settore includono problemi osteomuscolari, respiratori, dell'orecchio, tumori e altre patologie. Le esposizioni a polveri, composti gassosi e vapori di solventi possono causare reazioni allergiche, disturbi respiratori e tumori. Le sostanze più frequentemente coinvolte come cause di malattie professionali includono amianto, derivati di idrocarburi e altre sostanze chimiche specifiche.
Nelle industrie farmaceutiche, la prevenzione dei rischi si basa su una serie di misure collettive e individuali. Tra le misure collettive, vi sono infrastrutture adeguate come locali ben progettati, piani di lavoro sicuri e dispositivi di ventilazione efficaci per catturare gli inquinanti. L'automazione delle operazioni attraverso sistemi telecomandati e controllati riduce il rischio di esposizione degli operatori. Inoltre, sono essenziali attrezzature igieniche come docce di sicurezza e stazioni per il lavaggio degli occhi, insieme a pratiche igieniche come il lavaggio delle mani.
Per proteggere gli operatori dai rischi chimici derivanti dai prodotti farmaceutici, dagli eccipienti, dai solventi e dai disinfettanti, è necessario l'uso di dispositivi di protezione individuale. Questi includono:
- Dispositivi per le mani, che proteggono dagli agenti chimici, dal calore, dal gelo e da potenziali allergeni.
- Protezioni per gli occhi e il viso, finalizzate a proteggere l'operatore da spruzzi, gocce, polveri e gas irritanti.
- Protezioni per il corpo, specialmente in caso di esposizione a sostanze corrosive.
- Dispositivi per le vie respiratorie, che proteggono dagli effetti nocivi di gas, vapori, polveri, fibre, fumi e nebbie.
Inoltre, è fondamentale che gli operatori ricevano formazione e informazioni dettagliate sui rischi connessi ai prodotti e ai materiali utilizzati, così da poter adottare comportamenti sicuri durante il lavoro.
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