Rischi sanitari della saldatura
Il settore lavorativo della Saldatura è uno di quelli considerati a rischio di conseguenze per la salute dei lavoratori. Durante le operazioni di saldatura infatti vengono rilasciate alcune componenti pericolose, come gas, polveri e fumi, energia radiante e altri fattori di rischio.
Per le vie respiratorie, l’inalazione di sostanze tossiche come polveri e fumi di alluminio, di cadmio, di ferro, come anche quella dei gas di anidride carbonica (CO2), di monossido di carbonio (CO) o di diossido di azoto (NO2), può determinare rischi ed effetti sia acuti sia cronici sulla salute.
Quali effetti può avere sulla salute respiratoria?
Al variare delle tecniche di saldatura utilizzate e delle sostanze nocive rilasciate variano anche gli effetti e i rischi per la salute, così come è determinante considerare la durata e l’intensità dell’esposizione.
Tra gli effetti acuti sulla salute respiratoria è possibile individuare la febbre da fumi metallici, soprannominata anche febbre del saldatore, e un decremento generale della funzione respiratoria, che può comportare sintomi come tosse, espettorato, sibili e senso di oppressione toracica.
La febbre del saldatore
Si tratta di una reazione del corpo simil-influenzale che comporta una varietà di sintomi come febbre, brividi, malessere generale, mialgie, cefalea, tosse secca, dispnea. Ricorre in seguito all’esposizione da fumi contenenti ossidi metallici come gli ossidi di zinco, rilasciati durante la saldatura di acciaio zincato.
Tra i rischi respiratori di natura cronica, invece, possono comparire diverse condizioni gravi in seguito alle operazioni di saldatura, quali bronchite cronica o broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la pneumoconiosi o fibrosi polmonare, asma, infezioni respiratorie, cancro polmonare.
Asma professionale
La condizione asmatica, rientra sovente tra le cosiddette malattie professionali, patologie che si sviluppano a causa della presenza di stimoli nocivi all’interno dell’ambiente lavorativo. L’asma professionale sembrerebbe prodotta dai fumi di saldatura di acciai inossidabili ed è perciò attribuita a cromo e nickel quali ipotesi di agenti causali.
A differenza degli infortuni sul lavoro, le malattie professionali non hanno un riscontro immediato ma si sviluppano nel tempo in maniera graduale. Gli effetti dell’esposizione possono comparire dopo quindici o una ventina d'anni.
A quali polveri espone la saldatura?
Il problema delle polveri da saldatura dipende principalmente dalle dimensioni delle particelle disperse: durante le operazioni di taglio e di brasatura le singole particelle hanno un diametro da 0,01 fino a 1 µm.
Più le particelle disperse sono piccole, più la loro capacità di penetrare nei polmoni aumenta.
Con le cosiddette polveri respirabili si indicano generalmente le particelle sospese aventi dimensioni inferiori ai 4 micron che, per via dei moti respiratori, riescono a raggiungere la zona alveolare dei polmoni.
La prevenzione e le misure di protezione
L'utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale), come maschere, tute, occhiali e guanti, è di estrema importanza per salvaguardare la salute dei lavoratori esposti al rischio di polveri e gas.
In particolare, per i lavori di saldatura è indicato l'utilizzo di dispositivi di protezione per le vie respiratorie che agiscano contro polvere e odori fastidiosi.
BLS consiglia in questo caso prodotti con una classe di protezione contro la polvere di tipo P3.
Questa classe ha un efficienza filtrante minima del 99% perché è in grado di proteggere fino a 50 volte il valore limite di esposizione (TLV), che identifica il valore limite di concentrazione di sostanze chimiche disperse nell'aria al di sopra delle quali - se esposti regolarmente - si ritiene che un lavoratore possa subire degli effetti negativi per la salute.
Di seguito vengono proposti due nostri prodotti BLS adatti ad affrontare tutte le operazioni di Saldatura in sicurezza.
- Il facciale filtrante riutilizzabile BLS Zer0 30 C, con protezione FFP3 e carboni attivi.
- La semimaschera riutilizzabile BLS 4000next in silicone utilizzata insieme ai filtri antipolvere ai carboni attivi BLS 201-3C con protezione P3.
Va ricordato che è sempre a seconda della valutazione del rischio ambientale, e quindi della concentrazione dell'inquinante presente, che è possibile selezionare il corretto dispositivo di protezione.
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