Selezione del DPI più adeguato
Quando i giochi si fanno duri è essenziale proteggersi con un Dispositivo di Protezione Individuale (DPI).
Infatti la legge impone l'utilizzo di un DPI ogni qualvolta si sia in presenza del cosiddetto "rischio residuo", ovvero il rischio che permane dopo l'applicazione delle misure di prevenzione e protezione adottate dal datore di lavoro.
BLS scende in campo per questo. Ti protegge mentre fai la cosa più importante che c'è: respirare.

DPI per le vie respiratorie: guida alla selezione
Per la selezione della protezione delle vie respiratorie, è necessario attuare un efficace programma, che può essere suddiviso nelle seguenti fasi:
- Identificazione delle quantità di ossigeno per l’intera durata dell’esposizione;
- Identificazione della natura chimica delle sostanze pericolose e dei loro effetti sull’uomo ed eventuali effetti sinergici;
- Identificazione dello stato fisico dei contaminanti nell’aria (polveri, nebbie, fumi, gas, vapori);
- Identificazione delle maggiori concentrazioni di sostanze pericolose durante il periodo di esposizione;
- Identificazione della soglia olfattiva delle sostanze pericolose;
- Identificazione dei valori limite di esposizione professionale consentiti (TLV – Threshold Limit Value*), se presenti;
- Identificazione dei pericoli collaterali, associati al lavoro/processo produttivo che possono condizionare la scelta del dispositivo di protezione delle vie respiratorie (esempio: spruzzi, infiammabilità o pericolo per gli occhi, ecc.);
- Identificazione del fattore di protezione minimo (FPM) richiesto sul posto di lavoro, che può essere definito come il rapporto tra la concentrazione peggiore possibile del(i) contaminante(i) presenti nell’aria e la concentrazione massima ammessa all’interno di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie, che è il valore limite di esposizione professionale. FPM = (Concentrazione Contaminante)/(TLV Contaminante);
- Identificazione del dispositivo con un fattore di protezione superiore al fattore di protezione minimo richiesto.
La scelta di un DPI
Una volta effettuate le suddette verifiche, è possibile seguire uno schema orientativo per la scelta del dispositivo di protezione più adeguato (valori generali indicati nella Norma EN 529:2005).

Fattore di protezione nominale (FPN**) dei dispositivi:
FPN |
DISPOSITIVI BLS |
Polvere |
Gas |
Combinati |
4 |
FFP1 |
- |
- |
12 |
FFP2 |
- |
Semimaschera con filtri integrati-GasX-P2 Semimaschera-GasX-P2 |
16 |
- |
- |
- |
33 |
- |
- |
Semimaschera con filtri integrati-GasX-P3 |
48 |
Semimaschera-P3 |
- |
Semimaschera-GasX-P3 |
50 |
FFP3 |
Semimaschera-GasX |
- |
1000 |
Maschera intera-P3 |
- |
Pienofacciale-GasX-P3 |
2000 |
Elettroventilatore-TM3 |
Pienofacciale-GasX |
- |
* TLV: Threshold Limit Value – limite della concentrazione media ponderata nel tempo di sostanze pericolose nell’aria, nell’ambito dell’area di respirazione di un lavoratore, rispetto ad un periodo di riferimento specificato.
** FPN: Fattore di Protezione Nominale – valore orientativo ottenuto attraverso prove di laboratorio. Per valutare la protezione prevista sul luogo di lavoro è necessario adottare i Fattori di Protezione Assegnati (FPA), relativi al Paese di riferimento (EN 529:2005).
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